Pubblico il pensiero di Alessandro Chiezzi sulla maratona di Alessandro Fedi a Boston.
Complimenti Alessandro per la bella e sentita lettera sulla tua esperienza a Boston! Solo chi ha provato sulla pelle come il sottoscritto queste sensazioni e queste chiamiamole “delusioni” riesce a capirti.
La maratona e l’emblema della corsa e il tuo racconto la incornicia degnamente nel quadro che ogni podista nella sua vita dovrebbe almeno una volta dipingere.
Il tuo è un bellissimo acquarello in chiaro scuro che mi fa sognare di colpo tutte le mie maratone con i miei piccoli successi e anche delusioni personali.
Intanto bravo!! perché chi finisce una 42 km merita ogni rispetto. La distanza è subdola e le variabili ambientali e fisiche sono nemici nascosti dietro ogni angolo come ci dici e chi meglio di me riesce in
questo momento a capirti!. Ho avuto la fortuna di non soffrire mai così tanto fisicamente ma le mie belle “fregature” le ho prese anch’io vanificando aspettative e allenamenti.
Sono sicuro come lo è stato per me che è solo questione di tempo per centrare i tuoi obbiettivi e allora ti garantisco che la soddisfazione sarà ancora più intensa, alla memoria ti torneranno quei giramenti di
testa in gara e di…… subito dopo e tutti i colori dei tuoi ricordi saranno più brillanti senza sfumature di grigio (ovviamente non inteso come abbreviazione di grigiotti!).
Un solo consiglio mi sento di darti che perlomeno è valso per me, la prossima volta cerca di andare con la mente più sgombra di ricognizioni e tabelle di marcia prestabilite, fidati del buon allenamento fatto
ma lascia che siano le gambe a ricordarlo mentre la testa falla volare via leggera e vedrai che anche la fortuna generalmente cieca quel giorno indosserà un bel paio di occhiali da vista.
Ti saluto cordialmente a presto.