Pubblico con piacere le foto della gara e il commento di Fabio Baglioni.
Sold-out a 45mila iscritti a due settimane dal via. La 20km di Bruxelles si presenta al nostro arrivo con questi numeri, una fresca aria nordica fa da contorno ad un cielo più nuvoloso che sereno, l’ideale in proiezione gara.
Qualche giorno a zonzo in Vallonia e nelle Fiandre toccando Bruges, Gent, Namur, Anversa, Ostenda, con al venerdì classico decino (scarso) di rifinitura nei parchi cittadini a sud-ovest.
La domenica partenza dal Parco del Cinquecentenario (zona commissione europea), all’avvicinarsi solite immagini; la metro che si riempe di “gente in canottierina”, odore di canfora, cicalini dei gps già attivati.
Il meteo è migliorato, la domenica si presenta con un sole mediterraneo e temperature molto al di sopra della media, tutto, nonostante i tanti iscritti, si svolge con la massima tranquillità ed ordine.
Raggiungiamo la nostra gabbia poco prima dello start, con mia sorpresa neanche 15 minuti e siamo già oltre il traguardo.
Primi 5 chilometri, nonostante passaggio al Palazzo Reale e al Palazzo di Giustizia, non memorabili, il percorso comprende anche due tunnel, (e non è che siano proprio un bel vedere) poi al 6°km entra nel parco “de la Cambre” e la musica cambia, anche se i numerosi saliscendi, ancora sostenibili, si fanno sentire, il percorso, in parte di selciato, scorre che è un piacere in mezzo al verde ed a viali alberati sino al 18°esimo, qui almeno un km di salita fa selezione e le sirene dei soccorsi segnalano i tanti colpi di calore che la giornata di sole ha provocato.
Pubblico sempre presente e festante con una crescente cornice nel finale,
Arrivati oltre 40mila, il vincitore (il keniano Kipruto Kirwa) ha chiuso in 59’05”, il Naso, nonostante i ginocchi, con un buon 1:48’10”, io abbondantemente nella seconda parte del tabellone (sic!).
Deflusso tranquillo e ordinato, medaglia, birra ristoratrice e doccia in albergo.
Riepilogando, bella gara, bella gente, bella città, bei posti, bella nazione. Da fare e/o rifare.